BIBLIOTECA VIRTUAL de Derecho, Economía y Ciencias Sociales


HISTORIA DEL DERECHO E HISTORIOGRAFÍA JURÍDICA CONTEMPORÁNEA EN FRANCIA, ITALIA Y ALEMANIA

María Encarnación Gómez Rojo



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[Nº 157] Carta de Juan Beneyto, catedrático de Historia del Derecho, a Manuel J. Peláez

Madrid, 30 de noviembre de 1987

Querido Manolo Peláez:

Te adjunto pruebas corregidas y adicionadas de mi colaboración en el Homenaje a Orlandis. Había olvidado dos citas. Por favor vigila la 2ª prueba pues he puesto como entrecomillado lo subrayado y a la inversa.

Sentí no verte el día de San Clemente. Ha sido una buena fórmula encomendar la Asociación a Evelio . Vi a Miguel y a algún otro colegial actual.

Me llegó la Marca Hispánica .

Gracias y un gran abrazo

Juan Beneyto (firmado y rubricado)

Archivo del Grupo de Investigación de Historia de las Instituciones Jurídicas, de los Sistemas Políticos y de las Organizaciones Sociales de la Europa Mediterránea, L-481/87.

[Nº 158] Carta de Tiziano Bonazzi, catedrático de Historia de las instituciones americanas de la Facultad de Ciencias Políticas de la Universidad de Bolonia, a Manuel J. Peláez

Bolonia, 4 de diciembre de 1987

Chiar.mo Prof. Peláez,

La ringrazio moltissimo per la Sua richiesta di un mio saggio per la collezione in onore di Fernando Valls Taberner. Mi ritengo veramente onorato della proposta, che sono, però, costretto a rifiutare. Non sono uno specialista di problemi amministrativi, nè da un punto de vista giuridico, nè storico-politico e non posso, quindi, fornire un contributo scientifico in materia. Posso suggerirLe di contattare i Proff. Luciano Vandelli e Roberto Toniatti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna? Entrambi sono studiosi di Diritto pubblico comparato e hanno rapporti scientifici sia con gli Stati Uniti che con la Spagna. Il secondo è specificamente uno studioso di Diritto pubblico statunitense. Entrambi possono essere raggiunti al seguente indirizzo: Facoltà di Giurisprudenza, Via Zamboni 22 - 40100 Bologna.

Desidero, inoltre, farLe presente che io e i colleghi del mio Dipartimento siamo interessati a scambi scientifici nel campo della storia del pensiero politico e giuridico, nonchè delle istituzioni europee e statunitensi. Se la cosa può interessare lei o altre docenti dell’Università di Málaga, sarei lieto di continuare la nostra corrispondenza.

Colgo l’occasione per porgerLe distinti ossequi,

Tiziano Bonazzi (firmado y rubricado)

Archivo del Grupo de Investigación de Historia de las Instituciones Jurídicas, de los Sistemas Políticos y de las Organizaciones Sociales de la Europa Mediterránea, Sección F. Valls Taberner, Letra μ, Nº 183, Año 1987.

[Nº 159] Carta de Ennio Di Nolfo, catedrático de Historia de las Relaciones Internacionales de la Facultad de Ciencias Políticas de la Universidad de Florencia, a Manuel J. Peláez

Florencia, 10 de diciembre de 1987

Caro Collega,

mi scuso di non aver risposto prima alla sua lettera del 27 settembre scorso. Purtroppo in quei giorni era in ospedale per un attacco cardiaco, dal quale mi sto ora riprendendo lentamente.

E questo ha provocato molto disordine in tutto il mio lavoro.

Il problema del ruolo degli insegnamenti storici nella riforma degli studi giuridici e di scienza politica è stato molto sentito anche in Italia, quando nel 1967, è entrata in vigore la riforma della Facoltà di Scienze politiche. In pratica oggi questa Facoltà poggia le sue attività didattiche su quattro gruppi di insegnamenti: quello storico, quello giuridico, quello politico-sociale e quello economico.

L’origine della facoltà faceva sì che, prima della riforma, gli studi giuridici avessero una netta prevalenza sugli altri, poiché a lungo in Italia gli studi politici e storico-politici sono stati considerati come un settore dello studio del diritto. Ma questa situazione è apparsa arcaica nel momento di una riforma, alla base della quale era l’intento di formare giovane personale preparato a conoscere la realtà sociale, economica, politica e giuridica del proprio tempo. Tutti questi aspetti non possono fare a meno di basarsi su una serie di precedenti storici, che richiedono uno studio storico specialistico per essere compressi nella loro natura, nella loro ispirazione, nel loro significato culturale e pratico. Così il nostro ordinamento attuale prevede che i corsi durino quattro anni suddivisi in due bienni. Durante il primo biennio, di formazione generale, gli studenti sono tenuti a sostenere un corso di Storia Moderna (1492-1815) e un corso di Storia del pensiero politico. Nel secondo biennio gli studenti scelgono un indirizzo, ma in ogni caso il loro curriculum prevede molti insegnamenti storici.

Sono previsti cinque indirizzi :

1) L’indirizzo storico-politico, nel quale sono impartiti corsi di Storia contemporanea e Storia delle relazioni internazionali come obbligatori e corsi di storia dell’Europa occidentale, dell’Italia contemporanea, dei partiti politici, dell’Europa orientale, del pensiero politicocontemporaneo, del giornalismo, del Risorgimento italiano, come corsi a scelta.

2) L’indirizzo politico-internazionale, nel quale sono del pari obbligatori gli esami di storia contemporanea e di storia delle relazioni internazionali. Inoltre vi sono corsi opzionali di Storia delle relazioni tra stato e chiesa; storia dei trattati; storia politica e diplomatica dell’Asia orientale; storia e istituzioni dell’America latina; storia dell’Europa occidentale e orientale; storia del diritto internazionale.

3) Anche negli altri indirizzi è presente un robusto campo storico. Per l’indirizzo amministrativo si prevede Storia delle istituzioni politiche; per l’indirizzo economico, Storia economica e storia economica dell’Italia contemporanea; per l’indirizzo politico-sociale, storia del pensiero politico contemporaneo e storia della sociologia.

Come dunque vede, tutta l’organizzazione di questi studi prevede la presenza del profilo storiografico come momento indispensabile per la formazione di uno scienziato politico. Il che del resto è confermato, sul piano teoretico, dalla necessità di concepire insieme gli insegnamenti di ordine puramente speculativo con quelli storiografici che ne costituiscono la base conoscitiva. Sono questi gli intendimenti che hanno ispirato il nostro lavoro e lo ispirano oggi, e che mi pare possano trovare eco in un ambito culturale così vicino al nostro, come è quello spagnolo.

Mi auguro che questa lettera le giunga in tempo per le motivazioni che mi esponeva in settembre. Colgo ora l’occasione per inviarle i miei auguri di un felice anno nuovo e i più cordiali saluti.

Suo

Ennio Di Nolfo (firmado y rubricado)

Archivo del Grupo de Investigación de Historia de las Instituciones Jurídicas, de los Sistemas Políticos y de las Organizaciones Sociales de la Europa Mediterránea, Sección Planes de estudios, Letra ε, Nº 154, Año 1987.


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